Analogica ossessione: Canon T90

CANON T90

 

Caratteristiche:

  • Anno di produzione 1986
  • Fotocamera reflex ad ottica intercambiabile.
  • Formato pellicola 135mm.
  • Alimentazione 4 batterie stilo del tipo AA.
  • Baionetta innesto obiettivi del tipo Canon FD, FL .
  • Fotocamera motorizzata con avanzamento e riavvolgimento pellicola automatico.
  • Mirino con messa a fuoco a micro prismi e stigmometro (immagine spezzata).
  • Funzionamento in manuale, priorità diaframmi, priorità tempi e program.
  • Lettura esposimetrica spot, multi spot, parziale e media ponderata al centro.
  • Otturatore a tendina da 30” a 1/4000 più Bulb (per lunghe esposizioni) con intervalli di 1/3 di stop.
  • Lettore codice dx per sensibilità da 25 a 5000 iso o in manuale da 6 a 6400 iso.
  • Funzione di Autoscatto a 10 secondi o 2 secondi .
  • Sincronizzazione flash 1/250.
  • Lettura luce flash in TTL.
  • Modalità scatto singolo, continuo low da 2 foto/secondo e continuo high da 4,5 foto/secondo..
  • Display esterno per info impostazioni.
  • Apertura dorso pellicola con sicura.

 

Visto il continuo vociferarsi di una WW3 ho pensato di farmi trovare preparato.

Oggi vi presento “The Tank”!!! Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba

La Canon T90 è davvero una strana fotocamera. È qualcosa che tiene i piedi in 2 momenti storici diversi nel modo delle fotocamere. Il passaggio tra le macchine fotografiche manuali a molle, tiranti, rotelle e quelle autofocus moderne con tutti i sistemi elettronici che ancora oggi troviamo sulle reflex digitali.

Praticamente una fotocamera completamente elettronica con un innesto per obiettivi manuali; Canon aveva gettato le basi per quello che poi diventò il sistema EOS.

“Everything that can be automated is automated” la pensavano così i progettisti Canon all’epoca e in questo caso si lasciarono prendere la mano.

Per la progettazione della fotocamera fu addirittura chiamato il designer tedesco Luigi Colani che in collaborazione con Canon creò questa cosa così poco…tedesca.

La macchina fotografica è davvero eccezionale, non solo nelle caratteristiche ma soprattutto nel comparto elettronico. Tre motori elettrici separati per la gestione di riavvolgimento, avanzamento film e movimentazione otturatore/specchio. Doppia CPU, una per display e stato generale della fotocamera ed una per la gestione dell’esposimetro, del calcolo esposimetrico e dei motori. Circuiti flessibili di alto livello, batteria per la memorizzazione delle funzioni quando la fotocamera viene spenta o vengono sostituite le pile di alimentazione, otturatore sul piano focale a scorrimento verticale con lamelle in superduralluminio…insomma, l’interno è stato davvero curato nei minimi dettagli.

Vogliamo parlare di come è esternamente? Grossa, curvy, pesante, ignorante e zoppa con quello strano dente nella parte inferiore destra. Ma sappiate che ha anche dei difetti!

 

Per il resto che dire…ogni tanto bisogna ricordarsi che è una fotocamera per ottiche manuali (si può facilmente scordarlo quando la si usa), il suo funzionamento è impeccabile e le caratteristiche tecniche ci dicono che può scattare fino ad 1/4000 di secondo, ma anche che possiamo usare tempi lenti fino a 30 secondi con la possibilitá di selezionare valori a passaggi di 1/3 di stop.

Possiamo scegliere 4 sistemi esposimetrici, la classica media pesata al centro, una lettura parziale del 13% sull’area centrale del mirino, una lettura spot del 2,7% sempre sull’area centrale ed un’avveniristica lettura multi spot che ci permette di fare fino ad 7-8 misurazioni spot (per le quali verrà poi fatta una media esposimetrica) in diverse aree della scena inquadrata…Che roba!!! E sappiate che non è nemmeno la funzione più particolare.

Il mirino è qualcosa di davvero imbarazzante. Se siete abituati a lavorare con le reflex digitali Aps-c potreste avere uno shock visivo. Brillante, luminoso, chiaro, grande e perfettamente leggibile. Con questo mirino senti di poter focheggiare in qualsiasi situazione di luce…magnifico!

Molto probabilmente tornando alla vostra digitalina potreste pensare che siate stati colpiti da una cataratta fulminante, niente paura è solo il prezzo da pagare per aver visto la “luce”.

Bene ora veniamo alle chicche vere e proprie di questa “modernissima” fotocamera .

Cominciamo con la possibilità di poter montare l’incredibile parco ottiche della serie FD di Canon (parliamo degli obiettivi manual focus con innesto FD che sono stati sostituiti dagli attuali EF autofocus).

Si tratta di uno sterminato parco ottiche che passa per obiettivi amatoriali, professionali e super professionali come nel caso delle serie FD-L.

Considerate che per l’attacco FD furono prodotti obiettivi anche da Tokina, Tamron, Sigma, Vivitar ecc. quindi la lista delle ottiche compatibili si allunga a dismisura.

Normalmente questi obiettivi sono reperibili a costi molto accessibili. Un Canon FD 50mm F1.4 lo si trova intorno ai 40-50 euro. Stessa cifra per un 28mm f2.8 o per un 35mm f2.8. E non bisogna girare tanto per trovarli, aste online, mercatini, negozi che trattano usato fotografico, li si trova ovunque.

Insomma si può mettere su un corredo di tutto rispetto con cifre dove con il digitale vi comprate si e no un flash…usato.

Ed ora tenetevi forte.

Come ho scritto nell’elenco delle caratteristiche, la fotocamera permette di lavorare in modalità manuale (dove siamo noi ad impostare tempi e diaframmi in base all’esposizione) e fin qui niente di strano.

La T90 però permette anche di lavorare nella modalità Av (priorità di diaframmi), nella modalità Tv (priorità di tempi) e nella modalità P (program)!!!

Capito che roba??!!??

Pur utilizzando vecchie ottiche meccaniche la macchina è in grado di controllarne il diaframma in automatico. Addirittura la modalità P ha due sottomenù che permettono di scegliere tre versioni di program se sto usando obiettivi tele (la macchina cercherà di usare tempi rapidi per evitare il micromosso) e tre modalità di program se sto usando obiettivi grandangolari (la fotocamera prediligerà valori di diaframmi più chiusi per dare il massimo di profondità di campo).

E ancora, scatto in modalità singola, scatto continuo lento a 2 fotogrammi al secondo e scatto continuo veloce che raggiunge le 4,5 foto al secondo, possibilità di attivare la funzione di valori di sicurezza per compensare eventuali errori di incompatibilità con le condizioni di illuminazione, la possibilità di lavorare con flash esterni in modalità TTL e tante altre diavolerie.

Cos’altro volete che faccia per voi la T90? Che vi pulica casa?

 

Ovviamente come già ho scritto la macchina perfetta non esiste. Anche qui ci sono degli inconvenienti di varia natura. Si parla spesso di otturatore bloccato per sporcizia, oppure di magneti che tengono bloccato sempre l’otturatore in caso mancato utilizzo per lungo tempo, o ancora dei display a cristalli liquidi che non sono eterni e tendono a spegnersi non mostrando più le informazioni.

Nonostante questo è davvero un ottima fotocamera, affidabile, solida ed economica (al momento si trovano dalle 90-140 euro)

 

Passeggiare con la T90 per strada è da veri cafoni.

Altro che fotografia invisibile! É come dire al mondo “guardatemi! Sono qua!”, sono insolente e strafottente.

Tenerla in mano crea strani deliri di onnipotenza…ti senti sempre pronto a qualsiasi situazione. È come se nulla potesse sfuggire al tuo occhio.

In effetti più che una sensazione è proprio quello che la fotocamera è in grado di fare, non farsi sfuggire nulla, essere sempre pronta, metterci nelle condizioni di poter contare su di lei per qualsiasi cosa. Dobbiamo solo mettere a fuoco e scattare al resto ci pensa lei.

Il suo più grande pregio è sicuramente la rapidità operativa. Se non si sta attendi ti ritrovi a scattare 36 foto nell’arco di 5minuti. I sistemi esposimetrici fanno davvero un buon lavoro lasciandoci liberi da calcoli di esposizione e pronti a far fuoco a tutto ciò che ci passa davanti. Si lo ammetto è la cosa più vicina ad una arma che abbia mai provato

 

Certo, se la passeggiata diventa più lunga del previsto, potrebbero trovarci accasciati su di un marciapiede morti di fatica nel tentativo di portarla a spasso tutto il giorno appesa al collo.

La fotocamera pesa quasi 1kg senza obiettivo e senza le 4 pile stilo AA che servono per alimentarla, c’è poco da fare i sgargiulli, dopo un po’ la cominci ad accusare e ti senti come un pugile al quindicesimo round con i guantoni che sembrano pesare una tonnellata.

 

Nonostante ciò, viene lo stesso la voglia di portarsela dietro a costo di finire martire per aver onorato fino alla fine con un atto di eroismo il proprio credo…”ma si in fondo non è mica tanto pesante”.

Marco Di Meo