Incontro-seminario con l’artista GEA CASOLARO

Domenica 30 settembre alle ore 16,00
a CascinaFarsettiArt 2012 (Villa Pamphilj, ingresso via Leone XIII, 75)
Incontro-seminario con l’artista GEA CASOLARO

Lo sguardo degli altri

Il lavoro relazionale nella ricerca di Gea Casolaro

Un’occasione unica per immergersi nella ricerca dell’artista, per conoscere i suoi lavori “relazionali”, comprendere i “bisogni” e i desideri che muovono all’arte.
Nella sua ricerca Gea Casolaro sviluppa relazioni specifiche con i luoghi in cui si trova a lavorare, analizzando in particolare i legami che l’essere umano instaura con i diversi aspetti della società: lo spazio urbano, i media, la storia, la memoria, le arti.
Nel seminario, Gea Casolaro racconterà dei suoi lavori di “arte relazionale”, ossia di quelle opere nate da un dialogo, da una relazione diretta con le persone che abitano uno specifico territorio. Il suo sogno è che gli esseri umani siano in grado di esprimere e recepire i differenti punti di vista migliorandosi vicendevolmente: incrementare la condivisione per un maggior sviluppo della reciproca comprensione.

Gea Casolaro, dal 1994 espone in musei, spazi istituzionali e gallerie private in Italia e all’estero. Con un approccio vicino alle pratiche di sociologi e filosofi, utilizza i mezzi della contemporaneità per indagare la nostra relazione con le immagini, l’attualità, la società che ci circonda, i paesaggi urbani e le persone che li vivono: Human landscapes citando il titolo di una sua serie realizzata tra Berlino, Roma, Buenos Aires e Shanghai a partire dal 1997. O come i paesaggi del quartiere EUR, sinonimo di modernità negli anni ’60 e che per questo venne scelto dai grandi registi italiani come Antonioni, Petri e Fellini come “co-protagonista” dei loro film (Visioni dell’EUR, 2002-2006).
Vince il Premio Suzzara nel 1996, partecipa nel 1998 agli incontri della Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo a Sarajevo. È presente nel 2003 alla XIV Anteprima-Quadriennale di Napoli con una video-istallazione realizzata a Buenos Aires (Doppio sguardo, 2003) e nel 2008 alla XV Quadriennale al Palazzo delle Esposizioni di Roma con una video-istallazione in ricordo dei morti sul lavoro (Ai caduti di oggi, 2008). Tra i suoi progetti più famosi ricordiamo: Maybe in Sarajevo del 1998, un omaggio poetico alla città incrocio di culture e religioni differenti, devastata da anni di guerra; il video Volver atrás para ir adelante girato a Buenos Aires nel 2003, durante la crisi economica, con riprese della vita di strada tra proteste, manifestazioni e passanti distratti, messi a confronto con i terribili eventi della dittatura degli anni ‘70. Il video è stato presentato in diverse spazi e rassegne tra cui il Teatro India di Roma, le Festival International de Cinéma Vision du réel di Nyon in Svizzera, il Raid Project di Los Angeles, e nel 2007 il One World Berlin Filmfestival. È del 2007 il progetto Permanente presenza commissionato dal Mart ed esposto in una mostra personale nel Museo di arte contemporanea di Trento e Rovereto.
È nel 2010 la personale South presso The Gallery Apart di Roma con due lavori sulla percezione del paesaggio realizzati rispettivamente in Nuova Zelanda e in Francia. Nel 2011 partecipa al Padiglione Italia nel mondo in occasione della 54° Biennale di Venezia, all’Istituto Italiano di Cultura di Strasburgo in Francia e nel 2012 al Festiva Images di Vevey in Svizzera.
Nel 2008 Gea Casolaro è stata in residenza presso il New Pacific Studio Mont Bruce in Nuova Zelanda e nel 2009 presso La Cité Internationale des Arts di Parigi, città in cui attualmente vive.Immagine

 

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